È ormai abbastanza frequente imbattersi in esperienze di laboratorio d’informatica anche nelle scuole dell’infanzia: la formazione alle nuove tecnologie non può che partire da questo ordine di scuola, dove si pongono le basi del successivo sapere.
L’introduzione del computer nei primi anni della scuola dell’infanzia può far leva sulle conoscenze e sulle performance che già i bambini mostrano di possedere e può basarsi sul lavoro di gruppo e sulla didattica laboratoriale.
Il bambino di oggi vive in un contesto esperienziale che gli offre l’opportunità di interagire già dall’età della scuola dell’infanzia; il rischio che si corre è che utilizzi questo strumento solamente per giocare, subendone il fascino, senza un uso programmato e consapevole.
Il computer quindi rappresenta una costante della vita dei bambini e la scuola non può ignorare tale realtà, ma è suo compito, invece, individuare progetti e strategie che avvalorino sul piano pedagogico il mezzo informatico e sappiano accompagnare l’uso del computer ad adeguate forme di mediazione didattica.
Il PC viene infatti visto dal bambino come uno strumento per persone grandi, quindi contribuisce a mantenere l’autostima a livelli adeguati.
Metodologia
Un’attività di questo genere si ispira a principi costruttivisti in quanto si basa sulla sperimentazione personale del mezzo, sul problem solving, sulla didattica del gioco, sulla non valutatività, sul cooperative learning e sul tutoraggio fra pari.
Per questo motivo è bene che i bambini lavorino in coppia su ogni postazione e che non superino il numero di dieci per ogni insegnante.
Quando un bambino espone un problema o una difficoltà, l’insegnante deve interpellare altri bambini che ritiene siano in grado di rispondere.
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